Black Mirror, “Arkangel”: cosa comporta l’eccessivo controllo

Avete visto la puntata “Arkangel” di Black Mirror?

Cosa può essere successo nella mente di Sara a causa del chip sperimentale impiantatole?

Come accuratamente spiegato nell’episodio, attraverso il sistema operativo “Arkangel”, la madre di Sara può controllare la sua salute, vedere tramite i suoi occhi e sapere in ogni momento dove si trova. Ma l’opzione più estrema è senza dubbio quella che permette di neutralizzare gli stimoli negativi provenienti dall’esterno, oscurandone la presenza attraverso la sfocatura dell’immagine.

Questa puntata porta alla luce una profonda riflessione critica nei confronti delle relazioni madre-bambino caratterizzate da atteggiamenti genitoriali disfunzionali e, talvolta, morbosi. Nella madre di Sara spiccano infatti un forte bisogno di controllo materno sulla bambina e un desiderio di “iperprotezione”.

iperprotezione in arkangel

Sara, relazionandosi con immagini filtrate, fatica nel raggiungimento di una piena consapevolezza del mondo esterno e delle relative reazioni corporee. La presenza delle esperienze negative, infatti, è necessaria e funzionale: permette ai bambini di riconoscere gradualmente le risposte fisiologiche di paura, tristezza e angoscia, interiorizzandole e facendole proprie.

Resasi conto dell’influenza negativa che il sistema operativo produce su Sara, la madre decide di disattivare l’opzione che impedisce alla bambina di interfacciarsi senza filtri al mondo esterno. Tale decisione,  sebbene corretta, risulta tuttavia tardiva, esponendo Sara a troppe immagini forti, senza un approccio graduale alla realtà. In balia di un’altalena emotiva, la bambina non è ora in grado di controllare le proprie reazioni, risultando incapace di valutare correttamente la gravità di determinati atteggiamenti.

Eliminato il filtro, alla madre resta pur sempre la facoltà di violare il mondo di Sara, attraverso un display che le mostra in diretta ciò che vede sua figlia.

La ragazza è in tal modo privata, oltre che della privacy, del libero arbitrio, nonchè della possibilità di sperimentare autonomamente le proprie esperienze (positive e negative).

La conclusione drammatica dell’episodio è la tragica conseguenza della situazione patologica che “Arkangel” aveva contribuito a creare.

É fondamentale che i genitori concedano ai figli, soprattutto durante l’adolescenza e la preadolescenza, la possibilità di crearsi una propria realtà privata e segreta. In questo modo, l’ingresso nell’età adulta e il distacco dal nido familiare possono avvenire in maniera fisiologica, permettendo ai figli di divenire pian piano indipendenti e consapevoli di sé.

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