La scelta del partner: perché proprio lui/lei?

Da cosa è influenzata la scelta di coppia e come è ricollegabile al nostro passato

La scelta del partner si basa, principalmente, sulla convinzione che egli sia la persona che meglio riesce a soddisfare i nostri bisogni e a sopperire alle nostre fragilità

Se ciò è chiaro a tutti, meno scontato è il fatto che spesso vi sia la tendenza a ricercare nel partner tratti caratteriali identici a quelli dei propri genitori. La radice di tale comportamento può risiedere nell’ammirazione che ognuno di noi nutre verso chi ci ha cresciuti, ma non di rado è riconducibile al desiderio di superare le difficoltà relazionali  insorte in ambito familiare.

Affrontare e risolvere con il partner questioni rimaste in sospeso con i propri genitori è un modo per curare indirettamente le ferite del passato. L’obiettivo inconscio, in pratica, è quello di riuscire a correggere i difetti che il partner ha in comune con la figura genitoriale di riferimento.

“Cosicchè l’amore contiene in sè la contraddizione tra il tentativo di tornare al passato e il tentativo di annullarlo” (Crimini e Misfatti, Woody Allen).

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La teoria dell’attaccamento di Bolwby

Secondo John Bolwby, famoso per aver elaborato la teoria dell’attaccamento, l’uomo sceglie i propri legami affettivi in base al modello relazionale instauratosi tra lui e i propri genitori. Nello specifico, secondo tale teoria, sono rinvenibili diversi stili di attaccamento.

Lo stile sicuro è caratterizzato dalla capacità di vivere esperienze intime serene ed equilibrate, generate da una relazione solida e positiva con la figura materna.

Lo stile insicuro evitante è invece contraddistinto dal timore dell’intimità e da una mancanza di fiducia negli altri. L‘adulto che presenta questa tipologia di attaccamento ha sperimentato una relazione genitoriale caratterizzata da numerosi rifiuti e da una scarsa interazione.

Lo stile insicuro ansioso/ambivalente, infine, è caratterizzato dalla paura che il partner non sappia o non voglia essere di sostegno nei momenti di bisogno. Tale modello si origina in presenza di figure genitoriali che adottano nei confronti dei figli condotte ambigue e incoerenti.

Secondo Bolwby, dunque, ognuno di noi tende a riproporre all’interno dei nuovi rapporti le dinamiche relazionali sviluppatesi in ambito familiare. Un ruolo fondamentale è tuttavia svolto anche dalla maniera in cui ognuno di noi reagisce agli stimoli esterni, a prescindere dalla natura di questi ultimi. Infatti, mentre l’adulto sicuro tenderà nella quasi totalità dei casi ad avvicinarsi ad un altro modello disponibile ed equilibrato, l’adulto insicuro (evitante o ambivalente) potrà, a un certo punto, dirottare la propria ricerca verso una tipologia di partner di tipo sicuro, spinto dal bisogno di equilibrare la propria sfera emotiva.

In conclusione, sebbene la ricerca della dolce metà risulti fortemente influenzata dal background familiare di ognuno di noi, anche chi provenga da un contesto deficitario è in grado di instaurare una relazione sana ed equilibrata. D’altronde, il fine ultimo di chiunque si imbarchi in una nuova relazione è quello di soddisfare uno dei bisogni più profondi dell’uomo: quello di amare e di essere amati.

 

Se avete domande o curiosità su questo tema, non esitate a contattarmi!
Dott.ssa Debora Govoni: deboragovoni2@gmail.com

 

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