Gelosia: cos’è e perché la proviamo?

Molti di noi sanno bene cosa significhi convivere con attacchi di gelosia.

Chi può dire di non averla mai provata?

In fondo, la gelosia non è altro che il profondo timore di perdere una persona per noi importante, a causa della presenza di un terzo che pensiamo possa portarla via. Ognuno di noi può averla provata, anche se ad intensità e a livelli differenti.

Vi sono diverse gelosie, da quelle basate su fatti reali ed oggettivi a quelle che si manifestano per sospetti e fantasie infondate. Soprattutto le ultime, infatti, nascono spesso da dinamiche inconsce appartenenti al passato, che è importante riconoscere e trattare.

Le gelosie eccessive possono sfociare in relazioni patologiche, dove il controllo dell’altro è l’espressione di un’importante dipendenza affettiva. In questo caso, è fondamentale riconoscere la criticità di queste manifestazioni e cercare di elaborarle prima che comportino spiacevoli conseguenze.

Ma come nasce la gelosia?

Questo sentimentogelosia; psicologa bologna viene ricollegata al nostro desiderio infantile di essere l’unico oggetto d’amore dei genitori e al bisogno di sentirci amati.

E’ proprio in quel momento che può comparire la gelosia nei confronti del genitore del sesso opposto e verso il fratellino o la sorellina, percepiti come rivali in questa “lotta d’attenzione”. L’insorgere di questa gelosia dipenderà dall’atteggiamento genitoriale nel riconoscere e mediare certe manifestazioni nei propri figli.

I due principali tipi di gelosia sono:

1.gelosia equilibrata: caratterizzata dal timore e dalla preoccupazione di essere abbandonati dalla persona di cui siamo innamorati, basata sia su fatti reali che immaginati. Le persone colpite da questa gelosia tendono a colpevolizzarsi per l’eventuale perdita subita o immaginata, nutrendo sentimenti di inadeguatezza ed ostilità nei confronti dei rivali in amore.

2.gelosia proiettata: contraddistinta da una proiezione sul compagno di proprie fantasie inconsce e impulsi repressi inerenti a un possibile tradimento del partner. Si attribuiscono, quindi, all’altro pensieri e desideri proibiti che non si vogliono riconoscere e accettare.

E’ consigliabile riflettere su quanto della nostra storia personale stiamo proiettando sulla relazione con il nostro partner attuale e su come si possa tentare di “lavorarci” autonomamente, senza coinvolgere o fare soffrire l’altro.

La gelosia, in fondo, presenta un forte paradosso: si alimenta con il bisogno di attenzione e vicinanza ma, nelle sue forme più estreme, rischia di allontanare.

Questo forte sentimento, se eccessivo, potrebbe infastidire il partner, rendendolo schivo, preoccupato e, in alcuni casi, desideroso di trasgredire quei limiti imposti dal compagno, per poter riacquistare la sua libertà.

Essere fedeli dovrebbe poter essere una scelta, libera e profonda, lontana da convezioni sociali precostituite o da gelosie imposte. Quindi, quando vediamo che questa gelosia comincia a “controllarci”, prendiamo in mano la situazione e lasciamo che il nostro partner scelga, liberamente, di scegliere sempre e solo noi.

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